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Il dono dello smarrimento |
Ecco un libro di piacevole lettura per chi ama riflettere sui nodi della fede. L’autore, fondatore e guida carismatica della comunità cristiana di base di Pinerolo, vi affronta i temi che più gli sono cari: i limiti del confessionalismo e dell’autoritarismo vaticano, la bellezza e la difficoltà della ricerca personale, la fedeltà al vangelo ed alla propria esperienza di dialogo col mondo contemporaneo, l’interrogazione su Dio e su Gesù, l’ecumenismo e il confronto interreligioso. Caratteristica di queste pagine è lo sforzo di sfumare i toni polemici e di valorizzare gli spunti dialogici con la tradizione teologica che si ritiene vada maturata più che abbandonata. Al papato stesso l’autore è disposto a riconoscere un ruolo, una volta che abbia accettato una drastica riduzione di potere: il ruolo del “primus inter pares”, come vescovo di Roma eletto dai fedeli e non dai principi della chiesa. Così è per il discorso teologico su Dio, che non va più compreso a partire dalle categorie filosofiche dell’immutabilità e dell’infallibilità, ma dal linguaggio simbolico e narrativo della Bibbia, che mette in gioco anche la possibilità che Egli «conosca il pianto, il tormento e lo smarrimento». E così è anche per la cristologia che, senza rinnegare Nicea e Calcedonia, sa di dovere andare oltre le loro definizioni dogmatiche. La relazione esemplare di Gesù con Dio non può infatti essere ancora espressa con le formule del dogma trinitario (un solo Dio in tre persone) e cristologico (due nature e una persona). Tali formule non sono, oggi, solo prive di autentico significato, ma neppure più corrispondono alla nostra comprensione dei vangeli, dove Gesù mai è presentato come Dio, ma sempre come uomo «reso così trasparente alla presenza di Dio da consentirne la piena manifestazione nella carne». Molte sono le pagine che chiederebbero approfondimenti ed anche un confronto critico serrato. Ma proprio questo è il loro merito: ricordarci che la fede non è per il cristiano una certezza indiscutibile, ma un’esperienza viva e in continua ricerca. Non per nulla ad Abramo, padre nomade dei credenti, sono qui dedicate non una, ma due belle riflessioni. a.b. • Franco Barbero, “Il dono dello smarrimento”, supplemento n. 6 di “Viottoli”, Pinerolo 2000, pp. 128. |