INGIUSTIZIA |
In braccio alla morte |
Vivere da 25 anni nel braccio della morte è vivere (?) in braccio alla morte. È il caso di Tommy Zeigler, un bianco difensore dei neri, di cui abbiamo scritto su il foglio n. 280. Amici e difensori ritengono di poter dimostrare la sua innocenza. Grazia Guaschino, del Comitato Paul Rougeau, ringrazia i nostri lettori che hanno scritto al governatore Bush, e traduce un messaggio dell’assistente spirituale dei condannati a morte, Dale S. Recinella. Egli riferisce di avere consegnato una copia del nostro articoletto alla vecchia fragile madre di Tommy, di 89 anni, che ha pianto di gratitudine. Forse anche grazie a vari interventi, pubblicità e preghiere in tutto il mondo, l’avvocato accusatore ha preso contatto con gli avvocati di Tommy per un accordo sull’effettuazione del test del Dna, finalmente previsto, in alcuni casi, da una recente legge della Florida. Tommy Zeigler non è ancora fuori dal tunnel, gli ostacoli non mancano, ma i fatti dimostrano che tante piccole voci possono, insieme, far sentire la parola della giustizia. [ ] |