PERIFERIA |
Pattuglie rosse |
Poter osservare il mondo della politica dalla periferia è un privilegio. È possibile, a volte, rendersi conto di quali siano le reali motivazioni che determinano le scelte politiche. A dettarle dovrebbero essere i principi cui ci si ispira mediati per la realtà che si vive. Non ci stancheremo mai (grilli parlanti per vocazione) di ricordare che la politica è l’arte del possibile. Tutto però ha un limite. E bisogna almeno esserne consapevoli. A proporci, come si usa oggi dire, un momento di riflessione è ancora una volta Nichelino, l’ormai città di Nichelino. Nel mese di giugno sono stati distribuiti alla popolazione volantini che lanciavano una iniziativa dei ds locali contro gli atti di violenza. Anche noi «diciamo “no” alla microdelinquenza» convinti che nella gravità di molte situazioni si debba intervenire con determinazione ma, aggiungiamo, sempre attenti alla ricerca e alla rimozione delle cause che generano la violenza. È un discorso fatto da sinistra. Una sinistra moderata. Ma sinistra. Per questo la presa di posizione dei ds nichelinesi ci ha sorpresi e per forma e per contenuto. Non sappiamo se per la redazione del testo si siano avvalsi dei suggerimenti di Borghezio della Lega Nord: crediamo di sì.A riprova di quanto detto, osserviamo la mancanza di almeno una riga, una sola riga, dedicata all’impegno nel mantenere vive le strutture dedicate ai giovani. Perciò parlare di «cambiamento radicale», di «impegno in prima persona», o ancora l’affermare, in questo contesto, come ha fatto Giuseppe Catizone (vicesindaco), che «non serve più la convegnistica» ci paiono più slogan elettorali che non una indicazione sul «che fare?». Nonostante tutto noi continuiamo a credere che l’interesse della collettività debba prevalere su qualsiasi altro interesse e, pertanto, non possa essere in alcun modo subordinato al mettersi in mostra di un qualunque politico nella sua legittima corsa per il potere. Siamo, nostro malgrado, ancora degli idealisti.Questa operazione ci è parsa, francamente, una prova generale per sedersi sulla poltrona più alta in consiglio comunale. Nella città “rossa”, dopo la parentesi del Primo Cittadino tutto «casa (o meglio lavoro) e chiesa», il sindaco tornerebbe ad essere uno di sinistra.Col tempo, si sa, i colori sbiadiscono, si confondono. Ma anche la vista non è più quella di una volta. E ci si abitua a tutto. La breve nota di politica di periferia avrebbe dovuto chiudersi qui. Ma la realtà supera sempre la fantasia. Le informazioni da noi utilizzate le avevamo tratte da un comunicato stampa e dal volantino, per così dire, di propaganda. Solo ora siamo venuti a conoscenza di un particolare marginale, ma non secondario. È accaduto che Pier Bartolo Piovano, sindaco ppi, ma separato in casa (la definizione è sua), uomo religioso e di volontariato, si sia risentito per essere stato escluso da una operazione tanto vicina alla sua sensibilità. Così è stato ristampato il volantino, distribuito sempre dai ds alla popolazione, con il suo nome. Ciò che conta è apparire. Anche perché il “vecchio sindaco” si propone ora, sempre per spirito di servizio, come giardiniere per la nuova “margherita” più o meno locale. Sulla scena nichelinese c’è un gran darsi da fare. Sta per riaprirsi il sipario sullo squallido palcoscenico della politica minore. Ma che serve per far carriera. Povera città. Mino Rosso |