Lamento di David sul gigante ucciso

«La notte è troppo pesante sopra il mio capo,
la luna non s’alza
non s’alza sulle colline,
io grido
e non mi risponde la terra di bronzo.
Ma ieri chiamavo la luna su quelle colline
e il giovane vento a giuocare
nella foresta
e i cani e le nuvole
l’acqua del fiume
ed il sonno.
Docile sonno, o mio agnello perduto
io non so dove.
Giuochi che David
non giuocherà mai più.
Se io fossi morto, mia madre
piangerebbe su di me,
s’io fossi ferito, qualcuno
laverebbe il mio sangue.
Non piange nessuno
se in qualche parte ho perduto
il mio vergine cuore;
se grondo del sangue di un altro
nessuno mi lava.
Tutti laggiù fanno festa,
io sono qui solo
con quello che ho ucciso.
Alzati, rosso gigante
ammucchiato ai miei piedi,
riprenditi il tuo respiro le cento teste
e l’ira e le armi di bronzo.
Ridammi la semplice fionda
e il mio cuore
il mio veloce cuore
in corsa sulle colline.
Tu non rispondi, gigante di bronzo.
Terra, tu non rispondi.
E sia pure così. È inutile gridare.
Dunque la luna ieri
non si alzava per me».

Elena Bono

In Alzati, Orfeo”, riproposta nel 1981 nella antologia Piccola Italia”, 37-38; 
E. Bono, poetessa e scrittrice, vive a Chiavari.


 
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