APPELLO ECUMENICO |
Per una giornata del dialogo cristiano-islamico |
Di fronte al terribile evento dell’11 settembre 2001 anche il mondo del dialogo ecumenico e interreligioso è stato scosso alle fondamenta, fino ad essere messo radicalmente in discussione. Il dibattito che ne sta seguendo, del resto, è stato sostanzialmente monopolizzato da politologi, sociologi e teorici dello “scontro di civiltà”.
Da tempo non pochi gruppi, associazioni, movimenti, chiese locali e semplici credenti operano con umiltà e passione in tale direzione, evitando qualsiasi irenismo e incontrando non “l’islam” in sé, bensì donne e uomini musulmani, in grandissima parte per nulla fondamentalisti e alla ricerca solo di un decente tenore di vita, di un lavoro, di una casa, di essere cioè accettati in una società pluralista e laica come quella italiana. Un simile dialogo va oggi intensificato e rafforzato. Per informazioni e adesioni: tel. 335-5638950; Noi, cristiane e cristiani di diverse confessioni e laici, impegnati da anni nel faticoso cammino del dialogo coi musulmani italiani o in un lavoro culturale sull’islam, crediamo che l’orrendo attentato di New York e Washington costituisca una sfida non solo contro l’Occidente ma anche contro quell’islam, largamente maggioritario in tutto il mondo, che si fonda sui valori della pace, della giustizia e della convivenza civile. Pensiamo che quanto è accaduto non debba in alcun modo mettere in discussione o rallentare l’itinerario del dialogo. Anzi, riteniamo che proprio i commenti e gli avvenimenti succeduti a quel tragico evento ci chiamino ad accelerare il processo di reciproca conoscenza, senza il quale ci sembra difficile ipotizzare passi avanti sul piano delle relazioni interreligiose, in particolare con quei musulmani che sono da tempo nostri compagni di strada sul cammino della costruzione di una società pluralista, accogliente, rispettosa dei diritti umani e dei valori democratici. Per questo, chiediamo alle chiese italiane e ai loro responsabili di prendere in considerazione (nello spirito del documento conciliare Nostra aetate, della Charta Oecumenica, delle visite di Giovanni Paolo II a Casablanca e Damasco, e del recente incontro di Sarajevo fra i leader delle comunità cristiane e dei musulmani d’Europa) la creazione di una “Giornata del dialogo cristiano-islamico”. Siamo ben consapevoli che l’istituzione di una simile Giornata non risolverà certo ogni problema, e che potrebbe – come in altre situazioni simili – risolversi in una sterile celebrazione rituale: siamo convinti, peraltro, che si tratti di un piccolo segnale nella direzione di un incontro che, in ogni caso, sta nella forza delle cose. Con un augurio sincero di shalom – salaam – pace! |