È morto
un uomo,
quell'uomo
era un re.
Abitava
una villa
sulla collina.
Due stanze
di ringhiera
in borgo del fumo.
È morto
un uomo,
quell'uomo
era un re.
Portava
l'orologio
sul polsino.
Scarpe
anti infortuni
senza calze.
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È morto
un uomo,
quell'uomo
era un re.
Respirava
aria condizionata
di finanza.
Polveri
di vernice
e di lamiera.
È morto
un uomo,
quell'uomo
era un re.
Sognava
teste rosse
e gambe d'oro.
Ulivi a picco
sui mari
dello Stretto.
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È morto
un uomo,
quell'uomo
era un re.
Portava il lutto
del figlio
e del nipote
e la solitudine
di una famiglia
sradicata.
È morto
un uomo,
quell'uomo
era un re.
Si è chinata
la porpora
sul suo letto.
Nel velo bianco
una sorella
di carità.
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È morto
un uomo,
quell'uomo
era un re.
Lo celebrano
coloro che contano
o che vorrebbero.
Lui resta muto
nel cuore
dei compagni.
È morto
un uomo,
quell'uomo
era un re.
Tutti i giorni
muoiono uomini
che sono re.
a.b.
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