LETTERE
Santi in paradiso

Signor direttore, leggo con ritardo la sintesi del libro di Gramaglia su padre Pio (il foglio n. 292). Il problema non è tanto la salute mentale, o psichica, o spirituale di quello strano frate, ma il fatto che il padrepiismo rischia di prendere il posto del cristianesimo.

Così, nella gran voglia di santi, il Papa farà santa anche madre Teresa. Non dubito della santità delle sue intenzioni. Queste bastano per andare in paradiso, ma non sempre per essere indicati modelli. Madre Teresa consolava i morenti e i poveri, ma non si chiedeva perché e grazie a chi erano finiti in quello stato, come sarebbe stato necessario per aiutarli davvero. Inoltre, se è vero ciò che sento, non si preoccupava di lenirne i dolori, convinta che il dolore redime ed eleva lo spirito. Santa sì, ma anche esempio da imitare? Questo mi pare il senso delle canonizzazioni. Infatti, il conto dei santi in paradiso, chi può tenerlo?
Neppure il Papa.

Luca Sassetti
 


 
 
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