Guerra & pace |
Bombardate di pace la terra |
Una suora di clausura di Jesi, suor Evelina, ha deciso di scrivere al Papa questo appello che ha già raccolto molti consensi: Al Papa Giovanni Paolo II siamo la voce di un popolo: tra noi vi sono cattolici che La riconoscono pastore e autorità della Chiesa; vi sono cristiani di diverse confessioni, fedeli di altre religioni e non credenti, che L’ascoltano e La rispettano come autorevole capo spirituale e morale. Siamo in tanti: uomini e donne diversi per credo religioso e politico, per provenienza e cultura, per condizioni e scelte di vita. Ci lega un filo: non vogliamo guerre, non vogliamo questa guerra. Temiamo che gli organi istituzionali e le diplomazie, molti Capi di Stato e politici, non abbiano la volontà o la forza per evitare un altro massacro. Ci rivolgiamo a Lei perché chieda solennemente, ancora una volta, a governanti e governati di non fare questa guerra. Vorremmo che si levasse la Sua voce autorevole per invitare ogni uomo e donna di buona volontà a porre ad essa obiezione di coscienza. Che i parlamentari non la deliberino, che i militari non la combattano, che ogni persona, secondo le sue possibilità, percorra attivamente la strada dell’obiezione e della non collaborazione. Le chiediamo un’affermazione semplice e univoca, che non lasci scappatoie per gli incisi e i distinguo. Ci sentiamo accanto al popolo iracheno, che da una guerra vedrebbe solo accresciute le proprie sofferenze. Ci sentiamo accanto alle vittime di ogni guerra, di ogni terrorismo e a tutti i crocefissi della storia. Santità, confidiamo in Lei perché si faccia voce di questo popolo. Grazie per quanto ha fatto e farà. Di tanti appelli e dichiarazioni che abbiamo firmato in questi giorni questo ci pare il migliore. |