Guerra & pace |
CARTEGGIO EINSTEIN-FREUD |
Quando diventeranno pacifisti? |
Su «Tuttoscienze» de «La Stampa» di mercoledì 19 febbraio Rosalba Miceli propone di rileggere il carteggio che Einstein e Freud ebbero nell’estate del 1932, pubblicato a Parigi già nel 1933 per conto della società delle Nazioni col titolo Perché la guerra?. Con le virgolette “ ” segnaleremo il testo di «Tuttoscienze», mentre con le virgolette « » il riferimento diretto al testo di Einstein o di Freud. Tesi di Einstein: a quell’epoca “Einstein aveva abbracciato la causa del pacifismo integrale; era convinto, ... ispirandosi a Gandhi, che promovendo un rifiuto per ogni forma di servizio militare, ciò avrebbe eliminato sul nascere ogni minaccia di guerra”. E dal punto di vista alternativo proponeva: «Gli Stati creino un’autorità legislativa e giudiziaria con il mandato di comporre tutti i conflitti che sorgano tra di loro. Oggi siamo però lontanissimi dal possedere un’organizzazione sovranazionale che sia in grado di emettere verdetti di autorità incontestata e di imporre con la forza di sottomettersi all’esecuzione delle sue sentenze» (lettera del 30 luglio 1932). Domanda di Einstein a Freud: «C’è un modo per liberare gli uomini dalla fatalità della guerra? Vi è una possibilità di dirigere l’evoluzione psichica degli uomini in modo che diventino più capaci di resistere alle psicosi dell’odio e della distruzione?». Risposta di Freud: “Anche Freud ritiene che una prevenzione sicura della guerra è possibile solo se gli uomini si accordano a costituire un’autorità centrale alla quale deferire tutti i conflitti d’interesse tra gli Stati. E concorda con Einstein sull’esistenza in ciascun individuo di inclinazioni, o meglio di pulsioni di morte che si oppongono a quelle erotiche (in senso ampio, platonico). La pulsione di morte diventa distruttiva quando si rivolge sul mondo esterno; ... serve come scusa biologica a tutti gli impulsi più devastanti. Non c’è quindi speranza di poter sopprimere in modo diretto l’aggressività degli uomini. Però si possono percorrere vie indirette ricorrendo all’antagonista della pulsione distruttiva, ossia l’Eros”. «Tutto ciò che fa sorgere legami emotivi tra gli uomini deve agire contro la guerra. Tutto ciò che favorisce l’incivilimento lavora anche contro la guerra. Quello contro la guerra non è soltanto un rifiuto intellettuale e affettivo, per noi pacifisti si tratta di una intolleranza costituzionale ... Quanto dovremo aspettare perché anche gli altri diventino pacifisti?» (risposta di Freud nel settembre 1932). m.p. |