L’Ulivo di periferia e la Storia


Ci sono appuntamenti con la Storia ai quali non si può mancare. Domenica 18 maggio, Palazzina di Caccia di Stupinigi (Torino, come Provincia, Nichelino, come Comune: è una precisazione che l’amministrazione locale vuole sottolineata), ore 20: «Il ballo dei debuttanti». Noi c’eravamo. Per la prima volta al mondo un comune si è fatto carico dell’ingresso in società dei suoi diciottenni. Ha organizzato il tutto l’amministrazione di centro-sinistra. Tra le lacrime delle mamme premurose e delle loro bambine e bambini esibiti si è compiuto il grande evento. Abiti di circostanza sono volteggiati sull’assito da vecchia balera di periferia al suono di un quartetto d’archi, dapprima, e del registrato dopo.

Così Nichelino è diventato Vienna nella fantasia dei quattro teatranti dell’amministrazione che si esibivano, anche loro, nel tentativo di far passare l’evento come “unico” e da proporre come modello per altri comuni. Il nostro senso dell’umorismo, e autoironia, per un attimo ci ha portato a credere che stavamo assistendo a una puntata di “blob” in diretta. Ci siamo subito ricreduti. L’avvenimento, di così basso livello che solo lontanamente poteva scimmiottare uno spettacolo da reti Mediaset (e ultimamente anche Rai), andava preso, purtroppo, sul serio come intervento di politica sociale.

Viviamo in una società dove l’informazione di massa viene omologata verso il basso. Noi ci sentiamo in obbligo di scrivere queste due righe di critica. E non per partito preso. Non siamo di coloro che sono sempre “contro”. Siamo di coloro i quali vorrebbero per i giovani un qualche punto di aggregazione da condividere come, ad esempio, un cinema. Siamo coloro i quali vorrebbero una politica giovanile più attenta alle loro richieste, ad esempio un centro di registrazione, e non che ricalchi lo squallore del «Grande fratello». Siamo di coloro i quali vorrebbero vedere i giovani protagonisti e non “merce”. Ma la cultura dell’amministrazione è quello che è. Non si può pretendere più di tanto da chi giudica il proprio teatro «Superga» dai metri quadrati di palcoscenico invece che, per esempio, per le qualità acustiche.

«Nichelino sarà famoso nel mondo»: è la chiusa del monologo per voce recitante tenuto dal Sig. Sindaco Dott. Pier Bartolo Piovano. E potrebbe essere anche vero. Difficile trovare un’altra città che, ottenuti i fondi per Rmi (Redditi Minimi di Inserimento), ha speso denaro pubblico per un avvenimento mondano tanto sciatto quanto inutile. Ma si sa, con un angolo di piazza dedicato a san padre Pio e un ballo per i diciottenni che entrano in società ci si può assicurare il prosieguo della propria carriera politica.

Delfino Maria Rosso
 


 
 
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