Politica non è solo avere aver belle idee. Bisogna anche sapere costruire un consenso in grado di dargli le gambe. La sinistra lo ha imparato a metà. Alle elezioni amministrative si è unita su nomi di consenso, magari di minima. E ha ottenuto di mettere in minoranza il centrodestra. (Probabilmente se fosse stata unita avrebbe vinto anche le ultime politiche).

Invece sul referendum per l’estensione dell’articolo 18, per propagandare le proprie convinzioni si è scelto deliberatamente di perdere, affondando l’idea di una maggiore tutela del lavoro e lo stesso strumento referendario. Chi è favorevole al mantenimento inalterato dell’articolo 18 si è trovato compattato con chi è orientato alla sua progressiva eliminazione. Problemi così complessi come il lavoro non si risolvono a colpi di referendum sul comma di un articolo.

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