LETTERA APERTA |
Notizie per il Presidente |
Caro signor Presidente del Consiglio, con le poche notizie che seguono, spero di farLe cosa gradita e utile a colmare le evidenti lacune delle sua conoscenza storica. Una lapide commemorativa che si trova di fronte alla stazione di Porta Susa a Torino ricorda undici nostri concittadini uccisi il 18 dicembre 1922. Sotto quei nomi ci sono parole come “operaio”, “manovale”, “meccanico”, categorie nelle quali Lei si immedesima. Questi undici uomini sono stati uccisi da squadristi fascisti. Non li ha uccisi personalmente Benito Mussolini (in questo Lei ha pienamente ragione), li hanno uccisi personaggi al soldo e agli ordini di Mussolini. D’altra parte, Lei certamente sa che il criminale di Stato ha, nei confronti del criminale comune, oltre al vantaggio dell’impunità, quello di non doversi sporcare personalmente le mani di sangue. Nel caso di uno dei morti, non è neppure possibile identificare con certezza chi lo uccise: Pietro Ferrero morì con il cranio fracassato dopo che era stato trascinato per le vie di Torino con i piedi legati al paraurti posteriore di un camion. Faccia tesoro, la prego, signor Presidente del Consiglio, di queste e altre pagine della nostra storia. Ciò le eviterà di pronunciare espressioni che non aumentano certo la stima verso di Lei da parte dei cittadini che Lei legittimamente governa. La saluto con la deferenza che merita la sua alta carica. Gianfranco Accattino |