LIBRI |
Ripensare la vita consacrata |
Ausilia Riggi continua a scavare nella propria esperienza di vita: dopo aver indagato i rapporti tra donne e preti, a partire dal suo matrimonio con un ex parroco, in un libro uscito nel 2000 (Da donna a donne. Un messaggio femminile attraverso i confini del sacro nella Chiesa), ora affronta tutta la tormentata vicenda della sua vita religiosa. Per quindici anni è stata in un Istituto di suore, dove ha ricoperto cariche di responsabilità, poi ha cercato, insieme a una cinquantina di consorelle, di realizzare a Torino un’esperienza di tipo secolare, che è fallita. Nel libro uscito adesso ha una parte centrale l’analisi autobiografica di tutti i momenti della vicenda, nella quale il racconto dei fatti e soprattutto degli stati d’animo è intercalato da una serie di colloqui con una psicologa, I. Damilano. L’esposizione del proprio percorso è completato da trentasette contributi di altre suore o ex suore che parlano a loro volta della loro esperienza, positiva o negativa, di vita religiosa. Una metà circa è costituita da uno scambio epistolare avvenuto attraverso il sito del gruppo “Donne contro il silenzio”: il gruppo, a cui la Riggi appartiene, ha avuto un ruolo importante nella nascita del libro stesso. La prima parte dell’opera è invece di tipo teorico e affronta una questione che sta molto a cuore all’autrice: il rapporto tra la scelta della “consacrazione” e il discepolato, tra il servizio evangelico e l’istituzione religiosa. L’autrice non nasconde la sua posizione, che è una critica dell’Istituzione, almeno quella che lei ha conosciuto, in quanto mira a uno sradicamento delle donne dal mondo, soffoca lo sviluppo umano della persona e condiziona pesantemente la capacità di giudizio. Tuttavia si preoccupa di non generalizzare e non nasconde che, «poste nelle medesime condizioni, alcune persone riescono ottimamente, mentre altre inciampano» (p. 99). Si rivolge in particolare alle religiose, ma pensa che il discorso possa riguardare chiunque si interroghi sul senso della “chiamata”. Ha un obiettivo militante: «È ora – dice – di caricarci, tutti e tutte, della responsabilità di seguaci di Cristo senza demandarla ad icone costruite su misura di una santità sacrificale benefica, elargitrice di mediazione presso Dio» (p. 100), e alla fine, con accenti più accorati: «Voglio anche amici ed amiche che sentano urgente il bisogno di interpretare e tradurre in gesti concreti il concetto di unico popolo di Dio, dove tutti coloro che sono alla sequela di Cristo si impegnino in modi diversificati, senza appartenenze assolutizzate» (p. 374). C.M. • Ausilia Riggi Pignata, Oltre il nulla. Percorsi di vita religiosa femminile, Premessa di A. Valerio, Postfazione di O. van Deth (Emmanuelle Marie), Colloqui con Ines Damilano, S. Pietro in Cariano (Vr), Il Segno dei Gabrielli editori, 2003, pp. 377, € 22. |