A parte la guerra in Iraq, il terremoto in Iran, il crack della Parmalat, Bossi e i Bingo-Bongo, Fassino che rivaluta Craxi, la censura a Raiot e Massimo Fini, il Toro in serie B e la Juventus campione d’Italia, la morte di Giorgio Gaber e Luigi Pintor, il trionfo di Adriano Pappalardo, il mio direttore che rompe le scatole ogni santo giorno, il TG1 di Clemente Mimun, la tangenziale direzione Torino Nord intasata da far spavento alle 7.30, le facce e i discorsi dell’on. Bondi, lo stillicidio quotidiano di morti in Israele e Palestina, il matrimonio di Emanuele Filiberto di Savoia, la tragedia del Tibet dimenticato e della Cecenia insanguinata, la democrazia-fantoccio in Russia e la dittatura tragicomica in Corea del Nord, Mastella che sta nel centrosinistra, D’Alema chevispiegoiocomevailmondoevabeneimovimentimapoic’èlapolitica, i teoremi dell’on. Carlo Taormina, a parte tutto questo e altro ancora, è stato un 2003 meraviglioso. In un altro pianeta.

Fausto Caffarelli