CITAZIONI |
Il saggio e lo stolto |
«Sarebbe stolto, oltre che vano, imbellettarsi per fare scomparire le rughe e fingere una gioventù che abbiamo lasciata alle nostre spalle». Norberto Bobbio scriveva queste righe all’età di sessant’anni, intorno al 1969, e le pubblicò in Una filosofia militante. Studi su Carlo Cattaneo, Einaudi, Torino, 1971, p. XI. Citò poi questa stessa frase nel De senectute e altri scritti autobiografici, Einaudi, Torino, 1996, p. 31. Alla stessa età che aveva Bobbio quando scrisse questo pensiero semplice e ovvio (ma non per tutti), dunque saggio, un uomo politico con pesanti responsabilità di governo e sempre in vista, si è assentato e nascosto per un mese allo scopo – a quanto pare – di imbellettarsi con intervento chirurgico per fare scomparire le rughe e fingere vanamente una gioventù che si è lasciata alle spalle. Che ciò sia vero, o che quel tale lo faccia dire per nascondere altro, egli agisce da stolto, comunque. |
Non intangibili testi |
«Da Chouchani, probabilmente, Levinas recuperò l'immediatezza, la disinvoltura verso la tradizione talmudica. Cioé, la coscienza che i testi chiedono di tutto fuorché di restare intangibili, intatti, perché per la tradizione stessa la manipolazione delle parole è un procedimento essenziale. Solo così è possibile partire con il commento, la domanda intellettuale e sentimentale». Così Elena Loewenthal, «Tuttolibri 14-2-04», recensendo Salomon Malka, Emmanuel Levinas. La vita e la traccia, Jaka Book. |