La matematica è una contraddizione


Da «la Repubblica» del 14-1-2004 risulta che, nel secondo semestre del 2002, i morti per incidenti stradali sarebbero stati 2438 e i feriti 74741. Dal confronto col secondo semestre 2003 si sarebbe verificato un netto calo dei morti e dei feriti. Ma verso la fine dell’articolo che segue leggiamo che nel corso del 2002 i morti sono stati 6736 e i feriti oltre 330mila. Con una semplice sottrazione risulterebbe perciò che nel primo semestre del 2002 i morti sarebbero stati 4298 e i feriti più di 250mila. Come è possibile una simile differenza fra i due semestri dello stesso anno? I morti nel primo semestre sarebbero stati quasi il doppio rispetto a quelli del secondo semestre e i feriti più del triplo. Manifesti affissi in tutta Torino parlano di 8000 morti all’anno, 300mila feriti, di cui 20mila resi disabili. Evidentemente ci sono degli errori grossolani nei conteggi, che compromettono qualsiasi ulteriore calcolo sull’eventuale calo degli incidenti.

È l’ennesima volta che i giornali pubblicano cifre apparentemente esattissime, ma in realtà in contrasto con altre cifre «esattissime», pubblicate nella stessa pagina. Anche per quanto riguarda gli stipendi ai dipendenti, si notano stridenti contraddizioni. Ad es. su «la Repubblica» del 13-1-2004, lo stipendio medio dei tranvieri risulterebbe pari a 1492 euro al mese, mentre sullo stesso quotidiano del 31-1-2004 lo stipendio risulterebbe pari a 1047 euro. Quale “scrupoloso” giornalista ha ragione? Anche per quanto riguarda la percentuale degli scioperanti in qualsiasi settore, si ha sempre una guerra di numeri, fino ad arrivare a contrapporre un 10% (sciopero fallito) a un 80% (sciopero riuscito).

Nell’era dell’informatica e della mania dell’esattezza le cifre sembrano non dire più nulla, anche quando si tratta di dati accessibili a qualsiasi giornalista. Quando si tratta poi di sondaggi o di statistiche riguardanti il mondo intero, chi può verificarne la fondatezza? Eppure le statistiche indicano l’importanza o meno di fatti e opinioni che influenzano la nostra vita presente e futura. Chi ci salverà dalla negligenza o dalla malafede dei maghi della statistica?

Dario Oitana



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