MEMORIA |
Anselmo Giabbani, monaco |
Il 18 agosto dom Anselmo Giabbani, monaco camaldolese, è deceduto all’età di 96 anni, serenamente accettando i limiti dell’età, confortando e allietando fino alla fine i confratelli più giovani e gli amici della comunità. Fin da giovane studiò e valorizzò, insieme ai giovani in formazione, le fonti camaldolesi contribuendo a risvegliare nella Comunità di Camaldoli la sensibilità verso la propria pluralistica tradizione. Sollecitato dall’amicizia con p. Cordovani op e mons. Montini (il futuro Paolo VI), comprese l’importanza di una solida formazione per il rinnovamento monastico. Come Priore generale dei camaldolesi (1951-1963) si segnalò per l’ospitalità rinnovata nella Foresteria di Camaldoli, la nascita della rivista Vita Monastica, la riforma delle Costituzioni camaldolesi, la fondazione dell’Eremo di New Camaldoli in California, il rapporto costante con le consorelle camaldolesi. Preparò la comunità a riconoscersi vivamente nelle istanze del Concilio Vaticano II, al quale partecipò nella prima sessione del 1962. Una sintesi del suo pensiero fu stesa da lui nel volumetto Colloquio monastico (Dehoniane, Bologna 1983). Dom Giabbani verrà ricordato per l’incessante ricerca del Signore e per l’obbedienza all’azione liberante dello Spirito Santo, che si può gustare nel testo pubblicato nel 1988 dalla Libreria Editrice Vaticana Tu e Lui. Riflessioni sullo Spirito Santo che è in te. Lo ricordo con simpatia e gratitudine, in coppia con padre Calati (v. il foglio n. 276, dicembre 2000), nelle molte occasioni che la Fuci aveva di incontrare e collaborare in fraterna amicizia coi monaci camaldolesi, uno dei punti più vivi della chiesa italiana. e. p. |