ETICA HACKER |
I cancelli dell’inferno |
Si tratta di un testo scritto da più autori che sanno unire in modo piuttosto interessante (per uno come me, esterno al settore, ma fruitore) informazioni storiche (gli ultimi 50 anni... fa impressione spendere il termine «storia», ma per computer e internet in questi 50 anni, a ben vedere, sarebbe compresa anche la preistoria!), chiarificazioni tecniche di base e riflessioni teoriche di vario tipo: etiche, filosofiche, sociologiche, economiche, politiche. Insomma, un libro poco inquadrabile, ma molto attuale. L’autore insegna a Helsinki e a Berkeley (Usa) e ha fatto parte del gruppo di consulenza del governo finlandese per le nuove tecnologie. I coautori sono Linus Torvalds, il mito degli hacker e creatore del sistema operativo Linux, e Manuel Castells, docente di sociologia all’Università di Berkeley. Gli hacker sono coloro che «programmano con entusiasmo» e che ritengono che «la condivisione delle informazioni sia un bene positivo di formidabile efficacia, e che sia un dovere etico condividere le loro competenze e facilitare l’accesso a tutti» (queste sono le basi della «netica», l’etica del network). La passione per il proprio lavoro, la creatività e la gratuità del prodotto sono pensati come una sfida all’etica del lavoro e del profitto di weberiana memoria. L’etica del lavoro viene analizzata a partire dalla regola benedettina fino alla «gabbia d’acciaio» del capitalismo odierno secolarizzato. Particolarmente gustose le pagine inserite nella storia dell’hacking in cui con linguaggio pseudobiblico si narra dell’epico scontro di Tux (il pinguino, simbolo di Linux) con la grande Corporation di Bill Gates. Parecchie citazioni sono tratte da The Gospel according to Tux («Il Vangelo secondo Tux», una sorta di Bibbia hacker). Un assaggio: «E allora accadde che Microsoft divenne grande e potente, tra le Corporation del Microchip; più potente di quanto qualsiasi altra Corporation del Mainframe fosse mai diventata. E il cuore di Gates si era indurito, e lui giurò dinanzi ai suoi Clienti e ai suoi Ingegneri le parole della sua maledizione: “Figli di von Neumann, ascoltatemi, Ibm e le Corporation del Mainframe hanno incatenato i vostri progenitori con gravi e perigliose licenze, tanto che voi vi siete lamentati acciocché gli spiriti di Turing e di von Neumann vi liberassero. Ora io vi dico: io sono più grande di qualsiasi Corporation prima di me. Vi libererò delle vostre licenze? No, io vi legherò con licenze due volte più gravi... Piangerete soltanto per me, e vivrete alla mercé della mia pietà e della mia ira. Io sono i cancelli (gates) dell’inferno... Abbiate paura; abbiate una grandissima paura; servite soltanto me, e vivrete”». Claudio Belloni •Pekka Himanen, L’etica hacker e lo spirito dell’età dell’informazione, Feltrinelli, Milano 2003, pp. 175, € 7. |