CINEMA |
Milano Film Festival |
Tante volte ci siamo trovati a segnalare film che ci hanno segnato, per il tema affrontato o per la poeticità di attori e registi. Ora, riguardando indietro, vogliamo ricordare un festival, anche se è sempre strano parlare dei festival del cinema quando sono finiti, specie quando è trascorso del tempo. Eppure ci piace segnalare il Milano Film Festival (MFF) svoltosi tra il 10 e il 19 settembre, per far venire la curiosità rispetto a una manifestazione capace di infiammare cuori e menti, di coinvolgere appassionati e neofiti, di vivacizzare una città spesso dedita solo agli affari e alle mode. Ma serve parlare del MFF anche perché le frontiere della creatività e dello stile cinematografico sono esplorate senza mettere da parte i messaggi che dalla pellicola e dal digitale sono veicolati. In piccoli capolavori che difficilmente riescono ad apparire nelle sale cinematografiche. Ampio spazio, allora, a registi e sceneggiatori giovani e impegnati, provenienti da 76 paesi diversi; ma anche a concerti sperimentali e a tavole rotonde (memorabile quella con Mimmo Lambezzi, Benny Morris e Jean-Jacques Wunenburger sulla politica mediorientale e le immagini simboliche). Non ricorderemo tutti i premi... tutte le informazioni (e le segnalazioni delle nuove iniziative) si possono trovare su www.milanofilmfestival. it ... ma di un cortometraggio, vincitore del Premio Aprile (dato dagli organizzatori), non si può non parlare: Detail, di Avi Mograbi. Si tratta di un documentario scarno e lucido, che in otto minuti coglie la fatica e lo stremo della vita palestinese, assediata da militari oltraggiosi e dalla burocrazia inesorabile. Otto minuti. Ma aprono la mente più di lunghi discorsi. S.B. |