MEMORIA |
Franca Ongaro Basaglia |
Il 13 gennaio è morta Franca Ongaro Basaglia. Riportiamo una sintesi delle parole dette da Massimo Cacciari al funerale civile, come ce le riferisce Giovanni Benzoni, che le ha ascoltate. Secondo Massimo Cacciari (e io sono pienamente d’accordo) Franca Basaglia è una delle persone che oggi sono sempre più rare che sanno coniugare un pensiero specialistico “tecnico” con una riflessione generale. Questo è sempre stato il pensiero critico, quello sempre inappagato che continua in tutte le situazioni e le realtà a smontare i meccanismi, a fare opera di decodifica con una capacità di stare al microscopio (evocazione evidente della microcofisica del potere). In una parola all’imperante ed imperversante “è sempre stato così”, “ma è naturale”, il pensiero critico si domanda: ma perchè? ecc. Ma a proposito della Franca, Cacciari giustamente ha osservato: ma di pensatori critici ce ne sono tanti che però vivono bene oggi. Che cosa aveva Franca di diverso? Aveva che quello che pensava cercava di praticarlo, e questo è un dono, una grazia che non è di tutti e che non dipende dal pensare. Franca non sopportava la sofferenza altrui e riconoscendo che tutti hanno il diritto di essere felici, si è spesa in tutte le situazioni in cui si è trovata per costruire percorsi non di condanna, ma di liberazione: in famiglia come nel parlamento, in manicomio come nelle relazioni internazionali. Ed infine Cacciari – ricordando una frase scritta da Franca sulla sua vita con Franco Basaglia: ho amato Franco, ho amato con lui e l’ho amato contro di lui – ricordava che in questa frase dell’et et (non dell’aut aut) c’è una singolare risonanza del pensiero di un rabbino medievale (amo Dio, contro di Lui), tipicamente femminile, può essere il suggello dell’impegno, dell’orizzonte di vita di questa donna dagli occhi bellissimi. Giovanni Benzoni |