La violenza religiosa ha danneggiato la fede


A Pinerolo, il 28 gennaio, nell’occasione dell’inaugurazione di un monumento dello scultore austriaco prematuramente scomparso, Gerard Brandstoetter, in memoria delle vittime di intolleranza religiosa, si è tenuto un bel convegno storico organizzato insieme da valdesi e cattolici su «Religione, violenza, nonviolenza». Riferisco qui soltanto alcune conclusioni del pastore Paolo Ricca.

Dalla relazione di Friedrich Roessler sentiamo che la zona di Steyr (Alta Austria) era nel 1600 al 98% evangelica; la Controriforma l’ha rifatta tutta cattolica. Così altre aree sono state protestantizzate al 100%. Dunque, la geografia religiosa d’Europa sarebbe stata tutta diversa se la violenza non fosse stata esercitata ampiamente dalle chiese. La fede è stata direttamente e sostanzialmente intrecciata con la legge statale per volere delle chiese. Oggi dobbiamo relativizzare questa geografia, frutto di grossa ambiguità con cui la fede si è affermata.

Dalle relazioni su Pinerolo (Grado Merlo) e su Steyr (Daniel Heinz) nel XIV secolo, sappiamo come si sono create le uniformità. Senza quella violenza ci sarebbe oggi una pacifica varietà. Il pluralismo è stato distrutto. Rincorriamo oggi quello che avevamo. Il cristianesimo è nato plurale, già nel Nuovo Testamento. A Steyr c’era una sinagoga, oggi solo un cimitero ebraico! C’è nella religione un virus totalitario: chi ci libererà? ne siamo vaccinati?

Da dove partire per ricostruire? Il convegno ha dato qualche indicazione: la tolleranza, la necessità di accogliere il diverso, maturata positivamente nei diritti umani, nell’uomo soggetto di diritto. E quale uomo? L’uomo disarmato, nonviolento, alla cui costruzione devono lavorare chiese e società, fino a che si inverta l’attuale rapporto che vede la violenza come regola e la nonviolenza come eccezione.


E.P.


Gli atti di questo convegno verranno pubblicati in occasione del prossimo «giorno della memoria». Info: .




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