MEMORIA |
Lisa Giua Foa |
Lisa Giua Foa se ne è andata il 4 marzo. Figlia di Michele Giua, antifascista condannato a quindici anni dal Tribunale Speciale, e poi stimato professore di chimica all’università di Torino (ricordo che lo vedevo aggirarsi in camice bianco per l’istituto, e non lo vidi mai sorridere). Sorella di Renzo Giua, caduto in Spagna nel 1938 con le Brigate Internazionali accorse in difesa della Repubblica. Lisa entrò giovanissima nella cospirazione antifascista torinese, dove conobbe e si legò a Vittorio Foa. La partecipazione attiva alla Resistenza la condusse a Milano. Qui operava la famigerata banda Koch, ai cui «combattenti» dediti alla tortura e al delitto si univano spesso i due attori Osvaldo Valenti e Luisa Ferida. Fu proprio nelle mani della banda Koch che cadde Lisa Foa. Interrogata (la parola ha qui un suono sinistro) dalla Ferida, fu trasferita a San Vittore per l’intervento dei tedeschi, quando questi seppero che era incinta. Lisa, nei suoi ricordi, notava sorridendo che «questo dimostra che i tedeschi erano migliori dei fascisti». I partigiani riuscirono a farla evadere, e lei riprese la lotta come prima, solo con i capelli ossigenati per non essere riconosciuta. Dopo la guerra, Lisetta (così la chiamavano e così la ricorda nel Lessico famigliare Natalia Ginzburg) fu nel Pci, nel Manifesto, in Lotta Continua, si occupò dell’est europeo (conobbe e descrisse l’opposizione polacca), dell’Africa e della Cina, dei diritti delle donne. Il suo ultimo impegno fu per la Fondazione Alexander Langer di Bolzano. C’è un momento della sua vita che lei seppe narrare avvolgendolo col sorriso. Poco dopo l’arresto e l’evasione, nacque sua figlia Anna. La clandestinità non consentiva le consuete formalità, quindi Anna risultava di genitori ignoti. Dopo la Liberazione, racconta Lisa, avevo bisogno di documenti che comprovassero il mio matrimonio e la mia maternità. Mi rivolsi a un notaio che per il Cln aveva prodotto migliaia di carte false. Mi disse che non poteva più farlo, e io capii che la pacchia era finita ed era tornata la normalità. È andata così per Lisa Giua Foa. È anche il titolo del suo ultimo libro. Gianfranco Accattino |