PAPA BENEDETTO |
Le due vie |
Benedetto da Norcia è vissuto nella prima metà del ’500. L’impero romano, dopo aver imposto il suo ordine, il suo sviluppo e la sua cultura a tutto il bacino del mediterraneo e fino all’Inghilterra e alla Germania è infine crollato. Caos, violenza, crisi economica, imbarbarimento dei costumi dilagano. Da 200 anni l’impero e la Chiesa convivevano e si strumentalizzavano a vicenda; il primo per mantenere il controllo di una popolazione sempre più inquieta e in difficoltà, la seconda per aumentare il proprio prestigio e potere e convertire al cristianesimo masse sempre più grandi. Ora, rimasto l’unico potere in grado di organizzare la vita del popolo e di fare cultura, dopo 500 anni dalla sua nascita, la Chiesa può tentare di realizzare un progetto ardito e temerario: creare una civiltà cristiana. Dopo 1000 anni questo progetto naufragherà in un grande scisma con conseguenti guerre di religione e una nuova forza culturale, l’umanesimo laico, baserà la ripresa civile sulla ragione, la libertà, i diritti individuali. Credo che Papa Ratzinger, pensando che l’Europa ed il mondo si trovino nuovamente in un periodo di crisi a causa della sempre più evidente difficoltà dell’umanesimo di mantenere le sue promesse, voglia riproporre la Chiesa e la religione cristiana, come faro per una rinascita. A me pare che il generoso tentativo medioevale di costruire una società cristiana, abbia percorso due strade: quella dell’utilizzo del potere attraverso l’egemonia culturale, la legge, il braccio secolare e se necessario la guerra, e quella della testimonianza, tentando di dimostrare che il vangelo non è un libro dei sogni ma può essere vissuto veramente. Benedetto ed il monachesimo hanno percorso questa seconda strada ma non hanno saputo o voluto distinguere, separare nettamente la loro via da quella dell’istituzione (anche perché chi l’ha tentato è stato accusato di eresia ed eliminato). Questa mancata scelta ha infine portato il monachesimo alla decadenza, come Aldo Bodrato ci spiega molto bene con i racconti del suo libro Le opere del giorno. Oggi ormai abbiamo acquisito chiaramente questa coscienza: è impossibile essere contemporaneamente Papa e Benedetto; Ratzinger, aldilà delle sue buone intenzioni, non può percorrere contemporaneamente le due vie, deve scegliere se essere il Pontefice Massimo, capo assoluto della cristianità, ponte tra Dio e l’uomo, o se vuole testimoniare con la sua vita che è possibile per noi anche nel mondo di oggi vivere, ciascuno con le sue capacità, la sua cultura e i suoi limiti, con lo stesso spirito d’Amore con cui hanno vissuto Gesù e Benedetto. Angelo Papuzza |