Voterò per i 
teleberludipendenti moderati
Il popolo italiano è di destra. È da questa constatazione che bisogna partire per ogni analisi e scelta politica. La criminale propaganda svolta dalle tivù (Rai, Mediaset o private) ed in genere dai media durante i cinque anni del “centrosinistra” ha iniettato nel popolo dosi massicce di emozioni berlusconiane, neonatali e cavernicole: terrore del diverso, spasmodica ricerca di una Mamma Protettiva, corsa al poppatoio consumista, competizione per chi popperà per primo, il tutto gabellato come l’ultimo grido della tecnologia. E mentre il popolo veniva espugnato, nei salotti di “sinistra” ci si consultava sul da farsi, fino alla scelta berlusconiana del telegenico Rutelli.

Se qualcuno avesse dei dubbi, metta a confronto le pulsioni e le repulsioni degli italiani (rapporto Censis, La Stampa, 2-12-2000) con il rapporto Climate Change 2001 dell’Onu (La Stampa, 20-02-2001) e col rapporto dell’Organizzazione mondiale della sanità (la Repubblica e il Corriere della Sera, 14-03-2001). Mentre cresce in modo preoccupante l’analfabetismo di ritorno (34,6% degli italiani), l’italiano medio è sempre più impaurito dalla delinquenza extracomunitaria e sempre più innamorato dei consumi più nocivi. I pericoli concreti e mortali che lo dovrebbero davvero terrorizzare (fumo, alcol, auto assassine, smog, stress, eccesso di cibo, vita sedentaria, futuri devastanti cambiamenti climatici) non lo sfiorano neppure o lo costringono a nuovi consumi (palestra, farmaci, aria condizionata, pellegrinaggi fuori città). Facendo alcuni calcoli, le vittime che la beata incoscienza degli onesti consumisti provoca in un giorno superano quelle che la delinquenza extracomunitaria non riuscirebbe a totalizzare in parecchi anni di intensa attività.

Ma avete mai visto un film, un telefilm, un servizio di cronaca, uno spot, in cui si buttano in faccia allo spettatore gli orrori del consumismo? Si dirà che talvolta ciò emerge da trasmissioni culturali a mezzanotte, o da qualche riga dei quotidiani. Ma per invertire la tendenza suicida degli italiani ci vogliono pugni nello stomaco, emozioni che non facciano dormire!

E c’è da stupirsi se gli italiani sono di destra? Sarebbe un miracolo se non lo fossero. Quale partito (compresa Rifondazione) ha il coraggio di esigere una vera inversione di tendenza? Il partito che prendesse questa via otterrebbe forse l’1% dei voti.

Dunque non c’è molta scelta: o la destra forsennata dell’Asse Polo-Lega, o la destra moderata dell’Ulivo. Un voto per Rifondazione sarebbe forse un po’ meno indecente, ma favorirebbe la destra forsennata. Attraverso la destra moderata ci sarà forse maggiore spazio per una battaglia a favore della qualità della vita in Italia e fuori. Dunque turiamoci il naso, gli occhi e le orecchie e votiamo per il bel Francesco. E dopo, quale che sia il risultato, tiriamoci su le maniche e, col nostro comportamento quotidiano, votiamo per quello che c’è di autenticamente umano, serio, intelligente, sano e nonviolento nella cultura e nella politica passata e futura di una vera Sinistra.

Dario Oitana


 
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