LA MORTE DELLA SIGNORA BOBBIO
Una coppia buona e saggia
Torino, 24 aprile. Oggi ho partecipato al funerale civile della signora Valeria, moglie di Norberto Bobbio. Era nota a molti la lunga armoniosa vita insieme, quasi 58 anni, di questa coppia, molto unita in tutte le circostanze, tempi e aspetti della vita. Più di quello che già sapevo, ho conosciuto meglio il senso dell’unità familiare trasmessa da questa coppia a figli e nipoti, anche coi semplici mezzi dei ricordi, incontri, tradizioni e diari di famiglia.

Bobbio, oggi ultranovantenne, ha seguito in carrozzella la salma della moglie al tempio crematorio. Al momento del commiato, è stata letta prima una pagina di lei sulla bellezza della montagna, luogo del loro incontro, e poi un semplice scritto di lui di affettuoso saluto, di memoria dei tanti anni del loro volersi bene, di racconto delle ultime ore insieme, mano nella mano, perché l’ultimo bisogno del morente, come di chi rimane solo, è la tenerezza. “Tu non sei morta, tu sei viva in me”, ha scritto Bobbio alla sua sposa. Uno dei nipoti ha letto un commosso saluto alla nonna.

Grande commozione ha preso tutti i molti amici presenti nel vedere piangere Bobbio. Come già sapeva chi lo frequenta, il filosofo dalla logica severa e dal realismo disincantato, ha una profonda sensibilità, seppure pervasa da drammatici interrogativi senza risposta, per le grandi universali questioni morali ed esistenziali, anche al di là degli affetti più intimi. Ma è la intensa e profonda unità di questa coppia che è apparsa a tutti in questa triste occasione, una unità in qualche modo resistente alla morte, anche senza una persuasione di fede e di speranza religiosa. 

Ho voluto comunicare questa esperienza ad una associazione di coppie cristiane per riflettere sul fatto che i valori umani autentici di amore, di reciproco sostegno, conforto e gratitudine lungo tutta una vita, sono di esempio a chi, credendo nel Dio fedele alle nostre infedeltà, ha un motivo in più per l’impegno dell’amore paziente e costante, tenero e tenace, costruttore di vita e di pace, più donativo che possessivo. Qualunque sia la nostra concezione della realtà, questo valore più profondo di tutti gli altri dà un senso e una serenità alla vita in tutte le circostanze. 

Negli ultimi tempi Bobbio va ripetendo che ad una certa età gli affetti valgono più dei concetti. Ho visto anche, nella vita di questa coppia, che i grandi impegni intellettuali e pubblici possono rafforzare la coppia buona e saggia, e non danneggiarne, come si vede accadere in altri simili casi, l’unità profonda.

Enrico Peyretti 

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