il foglio
mensile di alcuni cristiani torinesi
 
Sommario del n. 281, maggio 2001


È in arrivo agli abbonati (unico modo per ricevere questo mensile, ma numeri in saggio vengono inviati su richiesta) il n. 281 de il foglio. Segnaliamo i principali articoli.

L'editoriale consiste in un intervento di Brunetto Salvarani su "leggere e scrivere", che è il tema del trentennale di vita del mensile, sul quale seguiranno altri contributi.

L'articolo di fondo, di Enrico Peyretti, commenta le elezioni politiche La maggioranza non assolve, dicendo, tra l'altro: «Quando un giudice agirà non sarà nemico della patria, ma difensore della legge».

Franco Giordana, magistrato, segnala in Ritornano i salvacondotti?, come la Cassazione, con un artificio interpretativo, aiuta Marcello Dell'Utri a sfuggire alla condanna per reati fiscali.

Credo la chiesa fallibile, scrive Dario Oitana, motivando il suo passaggio alla chiesa valdese.

Mauro Pedrazzoli comincia una riflessione sulla teodicea con un primo articolo, Il problema del male è solubile.

Fioravante Moscariello interviene su alcuni eccessi del linguaggio ecclesiastico (infallibile, indissolubile) nella nota Le parole e i fatti.

Bambini schiavi? È normale, scrive dal Benin Maria Antonietta, suora.

Carla Fantino ricorda, nel secondo anniversario della morte, don Alberto Prunas Tola nell'articolo Una fede ardua e coraggiosa.

Una recensione del libro di Bruna Peyrot, Giosuè Gianavello, di Gianfranco Accattino; una nota di Enrico Peyretti sulla morte della signora Valeria Bobbio, Una coppia buona e saggia; una corrispondenza dalla Svizzera sull'eutanasia, di Stefano Casadio, La boulangerie Acacias, oltre varie note minori, completano il numero.
 



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