Bachofen e Ber£usconi

Leggevo quasi per caso di Bachofen (storico del diritto e delle religioni, vissuto nell’Ottocento): sostiene che la proprietà privata ha un fondamento funerario. Secondo lui, nella storia dell’umanità il nucleo originario della proprietà è stata la proprietà terriera, e il nucleo della proprietà terriera è stata la tomba. Mi sembra interessante questo legame antropologico e simbolico tra il diritto al possesso delle proprie cose e la morte. Le proprie cose sono sentite così proprie, così private, al punto che il loro possesso finisce per avere i caratteri tipici della morte: innanzitutto la necessità indiscutibile e poi la fissazione eterna. Non c’è bisogno di negare la proprietà privata come fa il comunismo per trovare una visione più fedele alla vita... Come dice bene Fantacci su Servitium (nel numero sulle «Idolatrie»), il Vangelo condanna questo attaccamento fatale alle proprie cose e invita alla decumulazione del capitale... Non resisto alla tentazione di leggere con queste stesse categorie uno dei primi interventi “urgenti” del governo Berlusconi: l’abolizione della tassa di successione (che in effetti fa piacere a tutti, ma a qualcuno di più, molto di più) non è una sorta di solenne sigillo istituzionale per questo grumo di diritto e inalienabilità, morte e denaro?

Claudio Belloni


 
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