Sempre più di moda appare questa sentenza. Nella nostra società le morti importanti, quelle di serie A, sono quelle che avvengono in gruppo, quelle spettacolari, quelle che suscitano polemiche. I media si scatenano: immagini raccapriccianti, parenti in lacrime, rabbia e commozione ai funerali, omelia del Vescovo, cordoglio di Ciampi e del Papa, dichiarazioni infuocate, ricerca affannosa di qualche colpevole.

Poi ci sono le morti di serie B, come la maggioranza degli incidenti stradali, quelli che avvengono alla spicciolata e che meritano al massimo un trafiletto nella cronaca locale. La responsabilità è collettiva, quindi nessuno si sogna di esigere una maggiore severità o provvedimenti che offendano il Libero Mercato.

Poi ci sono morti ancora più leggere, le centinaia di morti quotidiane (solo in Italia) per tabagismo, alcolismo, eccesso di cibo, inquinamento. Figurano solo una volta all’anno in fredde e nascoste statistiche, sono morti di serie Z.

Dario Oitana