DEMOCRAZIA |
...e la bomba |
Due giorni dopo il Palavobis è arrivata la bomba dimostrativa accanto al Viminale, a confermare l’interpretazione criminalizzante dell’evento milanese, data subito dall’apparato governativo. Niente di meglio per screditare e accusare la protesta civile. Il meccanismo è noto e sperimentato, dalle eterne leggi del potere escludente fino al luglio di Genova e al mondo governato dagli Stati Uniti: discutere e smascherare l’ordine vigente è delitto di lesa maestà, che può arrivare a meritare l’accusa di volontà omicida e dunque anche qualche esemplare pena di morte extragiudiziale. Intanto i governi-signori maneggiano la morte come una forchetta da tavola: un governo (Israele) discute se e quando ammazzare Arafat, un altro (Usa) sentenzia sull’“asse del male”, che poi sono terre abitate da esseri umani, e prepara a freddo stragi dall’alto dei cieli per assicurarsi impero e petrolio. Dicono e proclamano che il terrorismo è soltanto quello altrui. Opporsi è un crimine, anche la parola che denuncia deve apparire criminale, per occultare i crimini del potere. Invertire la realtà (la neo-lingua di Orwell), con l’aiuto della falsinformazione, è necessario al mantenimento del potere esorbitante. Invertiti i colori, l’immagine negativa è data per positiva. Prima di uccidere vite, anche se innocenti, con le armi omicide, si uccide la semplice verità fattuale negli occhi delle masse dipendenti. Chi rovescia il rovescio è condannato come eversore del bene. La maggioranza liberista, il 28 febbraio, ha sancito per legge, da sola, nella Camera dei Deputati, che è lecito accumulare poteri – salvo la presidenza di una squadra di calcio! – e che questa è libertà... Il potere mediatico è il più grande potere nella società attuale, caratterizzata dalla vasta intensa influente comunicazione. Tale potere non è attribuito democraticamente, ma comprato con molti soldi più o meno puliti, sicché il suo cumulo col potere legislativo ed esecutivo (perciò anche militare) è grave eversione dei già limitati livelli di autentica democrazia che le società e la storia hanno saputo finora produrre. Questo cumulo scardina il principio della divisione e bilanciamento dei poteri, che è garanzia primaria della libertà dei cittadini. In Italia un sistema elettorale più funzionale che rappresentativo ha insediato una supermaggioranza blindata, strumento obbediente di un governo piglia-tutto, che consacra per legge l’accumulo di poteri, cioè l’eversione dello stato di diritto. Denunciare questa illegittimità sostanziale e strutturale, delegittimare questo governo, è fatto apparire come un incitare alla violenza. E subito un fesso o un servo (o chi è entrambe le cose) mette la bomba annunciata. Il movimento politico di base, che si è svegliato, è politico, dunque non è violento. Usa la parola e l’espressione di massa, non il terrore mortale. Gettare vergogna sul governo e sui suoi dipendenti è tutto l’opposto del gettare bombe. Le bombe servono sempre alle peggiori forme di potere. Non mancano mai i fessi che aiutano così quelli che credono di combattere. Sarà necessario che il nuovo movimento politico maturi ed espliciti, più di quanto ha fatto finora a Milano e negli altri momenti, la propria decisione netta per la nonviolenza attiva, cioè per la lotta con le sole forze schiettamente umane dell’unità, degli argomenti, del coraggio, della verità. Questa è la sola lotta democratica. Enrico Peyretti |