MORETTI/2 |
Una concretissima sfida |
Caro Enrico, vorrei fare alcune precisazioni sul tuo pezzo a proposito di Moretti. Sono d’accordo su alcune cose, ma ci sono altri importantissimi aspetti che a me sembrano trascurati. 1. Tu dici che oggi nell’Ulivo si stanno criticando reciprocamente – e che questo avvenga, non fa che bene. Invece a me/noi sembra che si stiano tagliando a pezzi, distruggendosi a vicenda – e ciò per ovvie ragioni di egemonia: mentre i Ds l’hanno avuta finora, ora è la Margherita che ha scatenato questa lotta per raggiungere o sorpassare i Ds – e quando ciò avviene, non è più critica ma distruzione reciproca – perderanno insieme chissà per quanti anni... e Berlusconi sarà lì per decenni, forse! 2. Io non ho ancora capito come sia mai possibile ridurre la tragedia della sinistra italiana al semplice fatto che essa sta rincorrendo Berlusconi – perché in tal modo si perde totalmente tutti i processi oggettivi e strutturali che hanno cambiato il mondo fino a questo momento, in maniera così rapida. Questa tragedia mi sembra sia dovuta alla inevitabile tenaglia in cui è oggettivamente collocata la sinistra, tra un mondo globale che cambia in senso oggettivamente liberistico (con tutte le tragedie che sappiamo), da un lato; e dall’altro, il fallimento totale dei punti di riferimento culturali che la sinistra aveva fino a qualche decennio fa. Per cui, nel mentre non sa più a cosa appigliarsi per far fronte al mondo che cambia così rapidamente, la sua identità ed il suo passato vengono stritolati da questi cambiamenti. Da ciò, per me, l’apparenza che essi seguano Berlusconi a destra... ma questa mi sembra una semplificazione straordinaria della realtà e dei processi sociali in atto. 3. Parte di quella tragedia è la contraddizione tra a) mantenere la propria identità della sinistra tradizionale, da un lato; ma allora rimanere all’opposizione per sempre; b) oppure adattarsi a questo mondo, e perdere la propria identità, ma in tal modo governare il paese – con un beneficio immediato: quello di impedire a Berlusconi di governare (e con Di Pietro e Bertinotti, questa sinistra così criticata, ce l’avrebbe fatta...) – sì, tenere fuori Berlusconi è già di per se stesso un valore etico enorme... E non ti sembra che Bertinotti – uno di coloro che fanno testimonianza di tutti i valori a cui tu tieni – sia almeno in parte responsabile della vittoria di Berlusconi? E come spieghi il fatto che Rifondazione – nonostante il suo richiamo costante a quei valori – abbia perso quasi il 3% dei voti? Come spieghi che non abbia invece duplicato i suoi voti, e non abbia fatto votare almeno la metà degli astenuti? 4. Io vorrei sentire più parlare di come la sinistra europea e italiana riuscirà a affrontare: a) quel vergognoso 9-10% di disoccupazione che affligge l’Europa (che non viene mai menzionata: quanta insensibilità da parte di tutti!); b) il più o meno prossimo collasso del welfare state; ma senza aumentare le tasse; c) il sistema pensionistico, che, se continua così, non sarà in grado di gestire le nuove generazioni...; d) la ristrutturazione tecnologica delle imprese che devono affrontare la concorrenza spietata del mondo globalizzato senza protezionismo e con pochissimi esuberi; e) la strapotenza della finanza globale che subordina a sé i governi e le loro politiche economiche e sociali – come impedire ciò, con quali strumenti, che non ostacolino poi l’occupazione, o meglio, che aiutino a eliminare la disoccupazione..., ecc. E qui la sfida per i critici astratti della sinistra (vedi sopra, punto 2) è quella davvero impellente e concreta di produrre soluzioni ai punti di crisi sociale ed economica appena accennati, mentre al contempo si devono creare protezioni sociali per i più deboli e per i possibili espulsi dal processo produttivo. È questa per me la grande sfida che i critici della sinistra dovrebbero affrontare in sostituzione della sinistra accusata di non essere più tale. Ed ovviamente, non con proposte demagogiche (come fece Bertinotti qualche anno fa), che non tengono conto delle leggi dell’economia globale – e che per questo avrebbero come risultato la creazione di milioni e milioni di disoccupati! Ecco allora un compito storico, concreto ed attualissimo. Trovate e proponete voi, al posto della sinistra così inetta, le soluzioni a quei problemi, invece di insistere in tante inutili e vuote accuse. Perché altrimenti le vostre critiche sono del tutto gratuite e pretestuose, facili ed inefficaci, direi quasi opportunistiche... Piero Pinzauti |