MORETTI/1 |
Una inflessibile sognatrice |
Moretti non mi piace e non lo considero neppure un intellettuale, ma per una volta come i bambini, con tutta l’arroganza dei bambini, ha detto una cosa vera: la sinistra sta perdendo contatto con la realtà. È vero, non ci voleva Moretti per dirlo, ce la facevamo tranquillamente da soli, anzi sono anni che ce lo diciamo; ma chi ha mai avuto la possibilità di dare risonanza ai propri pensieri, alla propria parola, se non solo i leader e quelli che reggono il loro gioco? Quello che posso dire io, con la mia esperienza di speranze, di lotte, di partecipazione a cortei, con il mio dissenso detto, gridato anche molte volte, con la mia rabbia, quello che posso dire io è che nessuno ascolta quelli di noi piccoli, gente qualunque, quando facciamo discorsi scomodi. E che moltissime persone si stanno disaffezionando alla politica, quella dei partiti per essere chiari (non quella dei confronti di base tipo social forum dove chiunque può parlare sapendo di essere ascoltato); perché tanto uno può pensare in un certo modo e votare di conseguenza, ma non ha nessun peso. La sinistra ha preso una batosta terribile in questa ultima serie di elezioni, e sarebbe andata ancora molto peggio se la paura di una definitiva svolta autoritaria della destra non avesse fatto scendere molta gente a patti con le proprie speranze. Vorrei lanciare una domanda ai vari Rutelli, D’Alema, Veltroni: la sinistra dei partiti al governo crede ancora in qualcosa? E se sì, in che cosa crede? E voi, gente qualunque, vi riconoscete in questa lobby politica? Vi sentite rappresentati dai loro progetti? Credete che i loro progetti siano uguali ai vostri per un mondo migliore per tutti? Il mio sogno di vecchia inflessibile sognatrice sarebbe di vedere una sinistra che credendo in qualcosa di grande sia disposta a lottare per ottenerla, a differenziarsi da chi crede cose diverse, a gridare al mondo la sua fede; e sapesse pagare per le sue scelte anche con la disapprovazione del potere. Una sinistra che avesse fede in qualche cosa. Paola Merlo |