RACCONTO
Il merito dei peccatori
C’era una volta – ma ce n’è sempre – un pubblico peccatore. In quel tempo si usava generalmente dimostrarsi più che mai tolleranti e larghi di vedute. Quel pubblico peccatore osservava che molte persone, dalle quali poteva temere di essere giudicato e bandito, lo salutavano invece con cortesia, quasi con speciale riguardo. Egli ne era contento, ma anche un po’ stupito. Un giorno, nonostante la sua qualità di pubblico peccatore, ebbe dal Cielo la grazia di potere in qualche modo leggere negli animi altrui, che acquistarono per lui una maggiore speciale trasparenza. Vide allora che molte di quelle persone lo trattavano così non per vera misericordia e positiva tolleranza, ma per apparire a sé e agli altri misericordiosi e tolleranti, mentre, dentro di sé, continuavano a sentirsi migliori di lui e a ringraziare Dio, ritti in piedi davanti a lui (come già raccontò l’evangelista Luca, al capitolo 18). Vide che i giusti, in fondo, più che scandalizzati, più che preoccupati per la loro salvezza, sono grati ai peccatori perché gli permettono di sentirsi giusti.

Luca Sassetti


 
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