È in arrivo agli abbonati (unico modo per ricevere questo mensile, ma numeri in saggio vengono inviati su richiesta) il n. 291 de "il foglio". Segnaliamo i principali articoli.
Nel pieno della tragedia mediorientale, l'editoriale abbandona eccezionalmente gli schemi dell'analisi storica e politica per affidarsi al linguaggio della poesia.
Massimiliano Fortuna osserva gli Orizzonti della politica quali si presentano dopo l'omicidio di Marco Biagi. Il foglio ribadisce, dopo questo assassinio, le parole scritte dopo l'11 settembre: Il crimine non è critica, la critica non è crimine.
Sulla tragedia palestinese ritorna una nota redazionale: La vendetta non è difesa.
Sui problemi giuridici legati alla condizione del minore, pubblichiamo un documento dell'Associazione Italiana Magistrati: Il minore è una persona in evoluzione.
Giampiero Fasoli si rivolge al suo Caro "manifesto"....
Non c'è più la delinquenza d'una volta deplora Dario Oitana, aprendo un viaggio della memoria sulle cronache del feroce dopoguerra.
Una breve nota dal Venerdi di Repubblica si chiede La salute sul mercato?.
Grazia Guaschino riporta la palpitante testimonianza di Dale Recinella, cappellano laico nei bracci della morte dello Stato di Florida: Nessuno sopravvive alla pena di morte.
Dalla Via Crucis scritta da Maria Chiara Tropea abbiamo estratto tre momenti del le vie della croce: Gerusalemme, il Sudafrica, la Palestina.
Enrico Peyretti riflette su Il peso del sangue che sgorga dagli orrori del nostro tempo.
Con Tramonto o trasfigurazione? (Mauro Pedrazzoli), si apre un nuovo filone di dibattito teologico sulla storicità dei vangeli. Aldo Bodrato commenta due recenti testi su Valdo e Francesco: profeti del vangelo e Dario Oitana, nel recensire il romanzo "fantaecclesiastico" di Paolo Farinella, si chiede Perchè il Papa non si può convertire?.
Claudio Belloni dichiara il suo scetticismo sul come ci viene presentata la guerra in Afghanistan: Guerra è pace.
Il numero 291 si completa con un racconto di Luca Sassetti ( Il_merito dei peccatori), il resoconto del Primo salone dell'editoria di pace, e due lettere dai lettori (Ecumenici per apparire - Non avalliamo la distruzione della ragione).