Chiesa dei poveri? No, grazie

Giulio Andreotti a proposito di san Josemaria Escrivá de Balaguer: «E anche questo rigore, quest’eleganza – lo dico in senso buono – che il Signore si deve servire non da straccioni, con decoro. E ciò è verissimo, c’è stato nell’interpretazione del Concilio, legata non a documenti, e neanche a posizioni conciliari, ma a posizioni di esperti dei padri conciliari, si è data un’immagine non giusta: ecclesia pauperum, che deve essere considerata non come semplicità, ma come povertà di strutture. Se fosse valso questo criterio noi non avremmo i tre quarti dell’arte italiana. Avremmo delle baracche. E su questi temi l’Opus Dei è andata contro corrente» («La Stampa» 16 ottobre 2002).
 

 
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