Vescovi Usa contro la guerra |
In un documento ufficiale di condanna della politica militare del governo, la Conferenza Episcopale degli Stati Uniti – quasi all’unanimità (14 voti contrari su 240) – ha invitato i fedeli a praticare l’obiezione di coscienza contro un’eventuale guerra in Iraq. L’importanza di questa decisione sta non solo nel fatto che sono i vescovi americani (durante il Concilio i loro predecessori frenarono il testo sulla pace, nella Gaudium et Spes), ma nel fatto che preti, vescovi e papi, per lo più anzitutto incaricano Dio di fare la pace con un miracolo al posto della nostra azione, poi pregano i capi di stato di essere buoni e non fare la guerra, e solo raramente ricordano alle coscienze delle persone che il male non si può fare, che uccidere come strumento politico è male e dunque la guerra non si può fare. Prima di questa bella eccezione collettiva, abbiamo presenti solo pochi esempi: Primo Mazzolari e certamente altri preti sconosciuti, tra i vescovi Oscar Romero, Tonino Bello, Pier Giorgio Debernardi (vescovo di Pinerolo, con poche righe chiare sul suo giornale, all’inizio della guerra del Kossovo). Saremmo lieti di apprendere altri esempi, che ci sono ma che ora non siamo in grado di documentare. Anche per ricordarli a preti, vescovi e papi che passano l’incarico a Dio e ai governi. Affinché la chiesa sia finalmente una chiesa delle coscienze e non un potere che (sulla guerra; altra cosa è l’etica sessuale) tratta solo coi suoi pari, gli stati. Ora vedremo quanti soldati americani cristianissimi (in quanto occidentali) useranno la coscienza. Senza la quale ci si dimette da esseri umani. [ ] |