MEMORIA
Giacomo Pignata

«Presbitero cattolico sposato» diceva il necrologio di Giacomo Pignata, morto il 16 dicembre. Gli amici più vicini si sono stretti attorno ad Ausilia nell’accompagnarlo e affidarlo al Signore. Sette preti hanno concelebrato la messa. Il vescovo ha scritto una lettera alla vedova. Giacomo, vari anni fa, aveva lavorato in una parrocchia di periferia, curando particolarmente l’aggregazione sociale e l’accoglienza alla prima immigrazione (gliene ha dato atto un amministratore civico di allora), poi anche in fabbrica, e infine nella cura dell’archivio della Cisl. Alcuni amici hanno sottolineato, al termine della messa, che egli, senza far polemiche, ma con intima sofferenza per non poter esercitare il suo ministero, aveva sempre tenuto a dirsi prete (opinione rispettata, che non è di tutti, sulla permanenza di un “carattere” pur quando è cessato quel servizio). Mite e gentile com’era, si fa ricordare con affetto e gratitudine: una di quelle presenze che accompagnano chi è ancora nel cammino. Partecipava alle comunità di base, con contributi di profonda spiritualità. Ad Ausilia, e alla redazione di «Tempi di Fraternità», che ultimamente si riuniva in casa sua per permettergli di partecipare, la nostra affettuosa vicinanza.

e.p.


 
 
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