LIBRI
Cantare per capirsi


Non c’è aspetto dell’esistenza che la canzone non accompagni. Si canta l’amore e si canta la morte. Anche la guerra ha i suoi canti e persino il potere. Canti di celebrazione e canti di contestazione. La nostalgia, la memoria, il rimpianto modulano i loro versi e le loro note toccanti. L’ironia, lo scherzo e il dileggio sfornano nonsense e strambotti esilaranti. L’impegno sociale, il lavoro, i movimenti rivoluzionari e pacifisti affidano alla voce e al suono l’espressione dei propri ideali.

La valigia delle canzoni di una vita è un baule strabordante, ma può essere anche un libro a cui le pagine non bastano. È il caso delle Canzoni recuperate di Gian Enrico Ferraris, che ha raccolto quanto ascoltato nei suoi settant’anni di cittadinanza torinese: dai genitori, dai vicini e dagli amici, dalla radio, dai dischi. Ma non ha raccolto soltanto. Ha anche presentato e commentato con note di costume, con ricordi e osservazioni personali.

Ne è nato un libro che coltiva la canzone, ma anche la memoria e la storia, maggiore e minore, del secolo appena trascorso. Con la semplicità e l’immediatezza della lingua popolare molto è detto della canzone e della vita. Non tutto, naturalmente. Ma quello che non è detto è evocato: le pagine, appunto, che eccedono quelle del libro e che ciascuno è invitato a raccontare, scrivere o cantare almeno a se stesso e ai propri amici.

a.b.

• G. E. Ferraris, Canzoni recuperate, Graphot editrice (tel. 011.2386281; ), Torino 2003, pp. 238, € 6.



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