È in arrivo agli abbonati (unico modo per ricevere questo mensile, ma numeri in saggio vengono inviati su richiesta) il n. 294 de "il foglio". Segnaliamo i principali articoli.
L'Editoriale si sofferma sui temi incombenti della pace minacciata e ricorda, a quarant'anni di distanza, l'apertura "solenne e festosa" del Concilio.
Enrico Peyretti usa i suoi appunti di ascoltatore in un recente convegno sulla giustizia come richiamo alla legalità e invocazione ad una legge che Non è più uguale per tutti.
Giuliano Martignetti analizza con delusione gli esiti del Terzo Vertice della Terra a Johannesburg: Poche nuove, cattive nuove.
Su Fini e le leggi_razziali Gianfranco Accattino tenta un giudizio di tempestività e coerenza.
Dopo una nota di E.P. sulla tradizione della confessione auricolare (Se perdoniamo, siamo perdonati), Aldo Bodrato ci aiuta a rileggere il Cantico dei Cantici, voci e corpi che si inseguono Nel giardino dell'amore.
Amore ricco, amore povero raccoglie le riflessioni di Enrico Peyretti su eros e agape, che richiamano intuizioni di Etty Hillesum.
Piero Gallo approfondisce i significati dell'Ammalarsi.
Mauro Pedrazzoli, con una tesi che egli stesso propone come "acrobatica", si sofferma sulle analogie teoriche tra la fisica moderna e la teologia narrativa dei vangeli, assimilando Evangelisti come i fisici teorici.
Due sguardi al mondo del cinema: m.p. e a.r. hanno visto Magdalene, il film del Leone d'Oro di Venezia (God isn't good); E.P. commenta criticamente L'ora di religione di Marco Bellocchio (Questo non basta) e Le biciclette di Pechino (Dove vanno le bici di Pechino).
Tra varie note di attualità, il numero 294 si chiude con i pensieri di Dario Oitana, accanito utente dei mezzi pubblici, navigante su Intertorinet.