È in arrivo agli abbonati (unico modo per ricevere questo mensile, ma numeri in saggio vengono inviati su richiesta) il n. 293 de "il foglio". Segnaliamo i principali articoli.
L'Editoriale riassume i temi emersi dall'incontro tra le tre riviste "Il Gallo" di Genova, "Dialoghi" di Lugano e "il foglio", dedicato all'antropologia del modello Berlusconi.
Dario Oitana, che, nel numero precedente, concludeva che nel dopoguerra Mala tempora currebant, volgendo ora lo sguardo al presente, si mostra ottimista: Bona tempora currunt.
Massimiliano Fortuna ed Enrico Peyretti discutono di Destra, sinistra e democrazia.
Con Padre Pio a Nichelino, Delfino Maria Rosso ci narra di curiose commistioni tra religiosità e politica.
Fioravante Moscariello affronta il tema del celibato obbligatorio dei preti con Figlio della chiesa e di padre ignoto.
Questo numero 293 contiene un inserto di quattro pagine dedicato al tema della storicità dei vangeli: vi contribuiscono
Enrico Peyretti (Favole teologiche?),
Pius-Ramon Tragan (Il senso degli eventi, con una replica di Peyretti che si chiede Per modo di dire o per davvero?),
Clementina Mazzucco (I miracoli secondo Matteo),
Maria Cristina Bartolomei (Una teologia in forma narrativa),
Aldo Bodrato (I vangeli sono racconti).
Stefano Casadio, un nostro redattore che vive in Messico, ce ne parla come Il 2° paese più corrotto del mondo.
Tullia Chiarioni riflette su Antisemitismo nel Nuovo Testamento.
Enrico Peyretti, ricordando Gunter Anders, contrappone il 6 agosto 1945 (Hiroshima) all'11 settembre 2001: Macché 11 settembre.
Massimiliano Fortuna ricorda Ferdinando Tartaglia, Il profeta della «novità pura».
In una lettera al foglio, il lettore Umberto De Vanna contesta le considerazioni sul La santità di padre Pio di Pier Angelo Gramaglia, ritenendole frutto di Una lettura preconcetta.